Italian 1 - I saggi degli studenti
Serena Freeland e Alys James
Questionario su Orient-Express, Italian 1 - gruppo 5
Università di Edimburgo, Dip. di Italiano, Aprile 1997
AVVERTENZA: il testo che segue, tranne che per alcuni ritocchi grammaticali, riproduce fedelmente il saggio finale scritto da Alys James e Serena Freeland per il corso Italian 1. Le risposte degli studenti seguono l'ordine originario del questionario.
Prima Parte - Comprensione e Analisi Linguistica
1. Confrontando il primo e l'ultimo passaggio (A e H), identifica le principali trasformazioni alla successione di avvenimenti / pensieri. Es.: introduzione di fatti /pensieri, modificazione di sequenze/ di tempi verbali, allungamento / accorciamento dei periodi, ecc.
(1) Si trovava già seduta, aveva ordinato l'acqua minerale, (2) il pane e i grissini, e subito aveva cominciato a sgranocchiarne uno. (3) Però manteneva un certo vuoto mentale anche una buona forma di (4) affettuosa curiosità, un sentimento che aveva a che fare con la (5) calma, l'atteggiamento amichevole... Versione A,
rr. 1-5
Si era seduta, rivolta verso l'ingresso, e aveva ordinato il pane e l'acqua (2) minerale. Lo aveva fatto per apparire disinvolta e invece manifestava un certo (3) nervosismo Versione H,
rr. 2-3
Commento:
L'ultimo brano è stato accorciato ed ha poco a che fare con le emozioni della donna. Nell'ultimo passagio la Sanvitale dà meno importanza all'aspetto personale e si concentra di più sugli avvenimenti. Comunque il contenuto dell'ultimo passaggio non è interamente fattuale. La protagonista si sofferma in modo un poco nostalgico sugli anni cinquanta e il biglietto ricevuto. Comunque non è proprio il contenuto del biglietto che le interessa, ma è il modo in cui e stato scritto.
Nella versione [A] l'uso del trapassato esprime determinate emozioni di determinati periodi - il brano tratta più del fondamentale presente e meno del passato. C'è più enfasi sulle emozioni ed i pensieri del momento. In [H] l'uso del imperfetto da un'idea più generale del passato, e vi è più racconto del passato e meno riflessione sui sentimenti attuali .
2. In relazione a B, C e D , individua le trasformazioni sintattiche più significative. Analizza, per esempio, incipit e finali di frasi, nuovo ordine delle parole nelle proposizioni, fondamentali cambiamenti di punteggiatura, ecc.)
Versione B, rr. 4-5 Versione C, r. 6 Versione D, r. 2
Voleva sembrare disinvolta, dunque (5) manifestava [...] Dunque voleva sembrare disinvolta [...] voleva sembrare disinvolta e invece [...]
Nel primo caso la congiunzione segue la virgola, nel secondo è presente all'inizio della frase, nel terzo l'autrice sceglie la parola più adatta. Si notano parecchie trasformazioni sintattiche, ma generalmente il più grosso cambiamento è quello dell'ordine delle parole. Ovviamente l'autrice non è soddisfatta della sua scelta iniziale e quindi cambia l'ordine per rendere più chiaro tutto cò che vuole dire e pure per `sottolineare' delle determinate parti.
3. Analizza le prime 3 righe di ogni passaggio con riguardo alla flessibilità della proposizione e spiega come l'autrice impiega diversamente paratassi e ipotassi nella costruzione del periodo.
[A, r. 1] "Si trovava gia seduta, aveva ordinato l'acqua minerale [...]". Qui c'è poca flessibilità della proposizione e quindi il risultato è abbastanza staccato. Invece nel brano [H, r. 1] il contenuto e più flessibile a causa dell'introduzione di una proposizione: "Si era seduta, rivolta verso l'ingresso, e aveva ordinato il pane e l'acqua minerale".
4. Individua le modifiche che vengono apportate alla descrizione dell'ambiente (luci e arredamento del ristorante) nei passaggi B, C, D, E, F ed H.
[B, r. 1:] "Penombra." Un appunto. Una descrizione fisica. [C, r. 2:] Introduzione della sensazione, "ambiente piccolo e discreto". Una desrizione piu fisica. [D:] Niente descrizione e niente ambiente. [E:] Niente descrizione e niente ambiente. [F, rr. 4-5] Una risposta personale all'ambiente: "Era un luogo piccolo, accogliente [...]." "I riflessi cadevano" ha un significato più personale - dà l'impressione della riflessione filosofica e mentale della protagonista. [H] Èinvece uguale al brano [F]. L'autrice sembra scontenta delle versioni [B] e [C], invece nelle versioni [D] e [E] si lascia andare un poco colla descrizione. Comunque, è nelle versioni [F] e [H] che apprezziamo una risposta molto più personale nei confronti della descrizione dell'ambiente.
5. Quali motivazioni / preferenze della protagonista secondo te stanno alla base della scelta del ristorante? Analizzando tutti i passaggi, spiega come l'autrice sviluppa e risolve questo tema.
[A, B, C] La protagonista è stata già tanti anni prima al ristorante. Il ristorante è adatto a lui (Gianluca/Vittorio): vicinissimo, piccolo e non rumoroso, "poco romano". [D, E, F*, H*] L'autrice accorcia le idee e l'unica evidenza di preferenza è che si tratta di un ristorante che la protagonista non conosce bene. [F, H,]* "posto accogliente" - osservazione attuale.
6. Come si evolve il personaggio maschile principale nell’evocazione della protagonista? Nota e spiega le variazioni lessicali e tematiche impiegate nei 7 passaggi.
La cosa più importante è che il personaggio maschile cambia di nome: in [A] fino a [E], si chiama Gianluca; invece in [F] e [H] si chiama Vittorio. In [A] e [B] la protagonista sceglie il ristorante pensando a Gianluca: usa le parole "Le sembrò adatto. Non tanto a loro quanto a lui." Non vuole che lui si senta a disagio. Però, nelle altre versioni, pensa a lui in un altro modo: per il biglietto. La fa pensare al passato: la scrittura e la stessa di "quarant'anni fa". E' importante dire che la protagonista non ci dà una grande descrizione dell'uomo. Sappiamo solo che non è necessario a causa, paradossalmente, della sua importanza nel passato della protagonista.
7. Analizza correzioni e riorganizzazioni del testo nelle 6 versioni a partire da B, alle righe 24-26 ca.
[A] parla di come si sente la protagonista, di un "dolore". Da quello che è venuto prima, sappiamo che questo "dolore" è causato della morte di Umberto, e, benché questo fatto venga nella stessa posizione in [C], le righe seguenti parlano invece delle fotografie, ma ci sono ancora dei sentimenti: "spesso si trasformava in passione". Perciò, [D] diventa meno semtimentale, e impariamo come si sviluppano le fotografie nell' "acido". [E] continua col processo di estrarre le foto dall'acido, ma ci dà più informazioni, e ci spiega quant'è difficile farlo. In [F], le parole "correggevano, cambiavano i rapporti tra luce e buio" vengono viste in [E], ma non nelle righe 24-26. Questo è un'aspetto tecnico, ma riflette anche sul presente ed il passato. [H], invece, parla più di come sono le foto dopo averle estratte.
8. Prendi in esame e commenta gli incipit (riga 1-3) delle 7 versioni. C'è una o forse più d'una tendenza riscontrabile?
[A], [B] e [C] cominciano con "Si trovava già seduta", ma gli altri con "Si era seduta". Sembra che l'autrice abbia deciso di usare forme meno passive. In [A], non parla dell'uomo nelle prime tre righe, ma è incluso in queste righe in [D] - [H]. Forse è importante per l'autrice che l'uomo venga introdotto il più presto possibile.
9. Concentrando l'analisi sull'aspetto nominale (sostantivi e aggettivi) e verbale (verbi e avverbi ) della lingua, verifica le modifiche quantitative e qualitative nei 7 passaggi. (diminuzione /aumento di agg./sost./ verbi; tipi di agg./sost/verbi usati, ecc.).
L'uso degli aggettivi e degli avverbi dipende da quello che l'autrice sta descrivendo. Non parla in profondità del biglietto che aveva scritto Gianluca e perciò non può usare gli aggettivi come "identica, chiara, verticale" che usa nelle altre versioni. Ci sono meno avverbi che aggettivi, forse perche la protagonista sta pensando ai fatti invece che agli avvenimenti specifici. [C] è interessante, perché vediamo che ripete le parole "piccolo e discreto" per descrivere l'ambiente, forse per sottolineare com'è il ristorante o forse è uno sbaglio che poi viene evitato.
10. Ci sono strutture / parole o gruppi di parole / incipit o finali di frase / o altri aspetti linguistici mantenuti più a lungo, ripetuti o comunque privilegiati nei testi ?
Ci sono alcuni gruppi di parole che appaiono in ognuno dei sette testi, ad esempio che Umberto "era morto da sei mesi", espresso in altri modi come "Umberto morto sei mesi prima". La descrizione del biglietto non esiste nel primo testo, ma il "dolore" spiegato nel primo testo è unico. La protagonista ordina sempre "il pane", e quando parla delle fotografie di lei, non usa ogni volta le parole "quando era", e spesso solo "di lei ragazza".
Seconda Parte - Aspetti Stilistici e Tecniche di Narrazione
1. In base a quanto notato nella parte I del questionario, soprattutto in relazione alle risposte 1.2.3.8.9.10., cerca di stabilire: i. a qual e tipo di scrittura tende Sanvitale Es.: scrittura più/ meno sobria; argomentativa/ per immagini, ecc. ii. se e come cambia il ritmo del brano. Es: più/meno misurato, [puoi usare la scala dei valori musicale] iii. come il tono della narrazione viene modificato Es: colloquiale/formale/ più o meno personale / riflessivo /nostalgico.
a) Sanvitale tende ad una scrittura evocativa, dove la nostalgia , con tutte le emozioni del passato ed il presente, è prominente. Non è argomentativa, riflette sul passato, e ci permette di arrivare ad una conclusione su noi stessi. Èanche una scrittura abbastanza filosofica, in cui Sanvitale esamina delle cose fondamentali, come la giovinezza, la vecchiaia e la morte. es.: "Le morti o sparizioni non hanno una graduazione logica d'importanza [...]."
b) All'inizio del brano, il ritmo è meno misurato che alla fine. Questo e a causa del soggetto che cambia. L'incipit parla delle cose generali, ed il fatto che attraversa molti anni vuol dire che il ritmo è abbastanza veloce, o "allegro", usando la scala dei valori musicale. Impariamo velocemente molto del suo passato, perché è possibile pensare al passato più rapidamente che vivere al presente. Però quando arriva Gianluca il ritmo e piuttosto "andante", e ci sono alcuni paragrafi più veloci quando parla del passato di nuovo. Questo succede mentre sta insieme a Gianluca all' "Orient Express". (È difficile dare degli esempi per quest'osservazione perché sarebbe necessario citare troppe righe).
c) Il tono della narrazione riflette il soggetto: si tratta di un suo carissimo amico e di un passato pieno di buone memorie, perciò il tono è più colloquiale e nostalgico. Ma quando parla delle cose più serie, come la morte, anche il tono diventa più serio e formale.
2. Con riferimento particolare alle risposte n. 4, 5 e 6. della parte I del questionario verifica: i. Quale tipo di narratrice impersona Sanvitale - es. autoritaria, omniscente, omo/eterodiagetica (che partecipa o meno alla storia narrata); ii. La focalizzazione (punto di vista) nella narrazione - es. la storia viene narrata esclusivamente dal punto di vista della protagonista femminile; iii. Il tipo di caratterizzazione dei personaggi - es. caratterizzazione a tutto tondo, stilizzata, ecc.
a) È difficile sapere quanto sono diverse le due persone, Sanvitale e la protagonista, e, secondo noi, Sanvitale è più o meno ovvia dipendendo dalla parte del brano. All'inizio, sembra che le parole vengano direttamente dalla bocca della protagonista, e l'autrice è quasi nascosta. Ma quando arriva Vittorio, sentiamo alcuni dei suoi pensieri, che non potrebbero venire dalla mente della protagonista, e perciò la narratrice cambia, come la storia, e diventa più omodiagetica.
b) come sopra
c) Il modo in cui Sanvitale introduce i personaggi è molto interessante. Comincia con i fatti piuttosto che con le descrizioni. Capiamo piano piano come sono o come erano le persone importanti nella vita della protagonista. Vedendo questo, sarebbe impossibile dire che abbiamo delle caratterizzazioni a tutto tondo. A pagina sette stiamo già imparando come la protagonista stessa: es. "Gianluca meritava che si mostrasse debole com'era". Questo ci mostra che conosciamo meglio i personaggi alla fine della storia, ed anche che le persone che vivono al presente sono cambiate da com'erano cinquant'anni fa.
d) Bisogna sempre avere un concetto principale da cui sviluppare il racconto. Ci sono tante frasi che appaiono nel paragrafo [A] che sono rimaste nell'ultima versione. Questo paragrafo introduce dei personaggi e delle idee, e alla scrittirce è permesso di svilupparle quanto vuole. Più tardi, capiamo il significato del "(19) loro comune amico Umberto (20) che era morto da sei mesi", e abbiamo l'impressione che la storia non sarà semplice, ma profonda e filosofica. "(23) Si trattava invece (24) di qualche cosa piu profondo, misterioso, angoscioso che anche lei, (25) da sei mesi si portava dentro [...]."
3. L'ultima stesura garantisce secondo te: i) Migliore possibilità di sviluppo tematico ii) Maggiore/minore flessibilità narrativa iii) Maggiore/minore coerenza stilistica. Argomenta le tue affermazioni.
Per l'ultima stesura l'autrice ha ormai deciso quali contenuti approfondire. In [H] parla del biglietto, e quindi di Gianluca, gli anni cinquanta e le fotografie, tre cose che sono importanti per l'intera storia. Ovviamente, gli anni cinquanta e quello che facevano la protagonista, Gianluca e Umberto, è fondamentale durante il resto del brano. Però l'ultima stesura non mostra i sentimenti (visti in [A]) che vive la protagonista pensando al passato e, secondo noi, è un peccato. Perciò [H] non ha la migliore possibilità di sviluppo tematico. Di conseguenza, Sanvitale ha ridotto le sue occasioni di avere una narrativa flessibile, perchè, con meno tematiche, è più limitata. Però la coerenza stilistica è ottima: corriamo da un tema all'altro, senza neanche rendercene conto. "Un certo nervosismo" conduce dolcemente verso Gianluca, lui poi verso "un anonimo, gentile biglietto", quest'ultimo quindi verso la scrittura di Gianluca com'era negli anni cinquanta, e dalla scrittura verso il passato e le fotografie che occupano la maggior parte dell'ultima stesura come dell'intera storia.
4. Commenta la scelta del titolo (Orient-Express) in relazione alla dimensione temporale del racconto.
Prima di cominciare a leggere, sappiamo già del famosissimo treno, l' "Orient Express". Quindi siamo già preparati per un viaggio qualunque, sia emotivo, sia temporale. Invece nel libro di Francesca Sanvitale, l' "Orient Express" non è un treno, ma un ristorante. Tuttavia non è un qualsiasi ristorante ma un ristorante che è stato di alcuna importanza nel passato dei nostri personaggi. Mentre la protagonista aspetta un suo amico nel ristorante, lei viaggia colla mente nel passato quasi con una nostalgia. Grazie alla combinazione del titolo e dei suoi pensieri vaganti, si avverte quest'atmosfera di viaggio nel tempo passato.
Terza Parte - "Editare" il Testo
1. A partire dalla selezione degli 8 passaggi di "Orient-Express", costruisci la tua edizione del racconto, recuperando frasi e immagini sparse all'interno dei vari passaggi di scrittura e scartati dall'autrice. Naturalmente hai libertà di inserire le tue correzioni all'interno del testo, ma ricorda di farlo inserendo le tue arbitrarie "ricostruzioni" fra parentesi tonda e i prassi soppressi fa parentesi graffe. Quando invece inserisci o muovi passi della Sanvitale ricorda di indicare la riga e la versione fra parentesi quadre.
{...}=espunzioni/soppressioni; (...)= aggiunte/integrazioni
[E.1] Si era seduta , rivolta verso l'ingresso, e aveva ordinato il pane e l'acqua minerale. Lo aveva fatto per apparire disinvolta e invece manifestava un certo nervosismo. [F.1] Quando Vittorio aveva telefonato, lei aveva proposto quel ristorante che non frequentava. Era un luogo piccolo, accogliente. [C.1] Le sembro adatto. Non tanto a loro quanto a lui {.} che lo avrebbe trovato confortevole, poco romano. [F.1, rr. 5-6] Le luci erano discrete: ogni tavolo aveva un lume schermato in giallo o in rosso, i riflessi cadevano sulle tovaglie di Fiandra ben stirate. [D.1] Prima, lui aveva scritto un anonimo, gentile biglietto. Lei aveva notato la calligrafia identica a quella di quarant'anni prima, {;} chiara, verticale, precisa. Non era invecchiata e per questo manteneva un carattere da studente abituato ad appunti funzionali e sintetici. [F.1-2, rr. 11-17 ] Poi aveva telefonato da Roma. Dalla sequenza lei aveva dedotto che conservava alcune buone qualita: semplice nei rapporti umani, mai doppi fondi, comportamenti corretti. Le ragioni espresse nel biglietto erano certo quelle che lo avevano provocato: aveva trovato moltissime fotografie di quando lei era ragazza, fatte non solo da lui ma anche dal loro comune amico Umberto, morto sei mesi prima, e poiche veniva a Roma aveva pensato di portargliele {di persona}. [F.2] Nei primi anni Cinquanta molti giovani giocavano ai fotografi. I ragazzi piu ricchi comperavano le apparecchiature per la stampa. Vecchi bagni di servizio o stanze di sgombero che le mamme accettavano di cedere, o una cantina dove arrivasse l'acqua, si trasformavano in camere oscure. Stampare era bellissimo. Ogni fotografia poteva essere variata in un processo interminabile secondo [H.2] la carta, la permanenza nell'acido, sottoesposta o sovraesposta, per i particolari scelti, il taglio, il formato. Correggevano, cambiavano i rapporti tra luce e buio, sbiancavano le loro foto semplificando i piani o le invecchiavano o le riducevano a quadri astratti. [D.3] Erano d'accordo nel considerare quei momenti felici. Lei preferiva la carta mat. Gianluca cercava ombre all'antica nei paesaggi o nelle architetture, Umberto preferiva nudi di donna se trovava soggetti compiacenti. In mancanza, si dedicava ai contrasti delle forme, oppure al ritratto. Lei posava, Gianluca e Umberto fotografavano. Lei si truccava alla francese, come nel "Porto delle nebbie": impermeabile di Gian{a}luca con grosse spalline, bocchino, sigaretta, espressione possibilmente intensa. [H.3] Il modello era Michele Morgan. Inventavano varianti all'americana, alla Doris Day, alla Lauren Bacall, con camicetta maschile, con perle e vestito che lasciava le spalle scoperte, labbra truccate rosso vivo...
2. I sei passaggi del racconto della Sanvitale sono stati prodotti artificialmente per realizzare un esperimento sull'influenza del computer sulla scrittura (leggi l'abstract). Secondo te, cosa cambia principalmente con l'utilizzo delle tecniche informatiche nell'analisi e nella composizione del testo? Nel testo della Sanvitale hai notato caratteristiche specifiche attribuibili all'uso del word processor?
È noto che l'uso del computer aiuta chi deve analizzare un testo in modo logico e scientifico. L'analisi della stuttura di un testo, cioè le posizioni delle parole, è qualcosa che ha a che fare con la matematica, e quindi usare una macchina è molto utile. Però bisogna essere degli uomini per avere delle reazioni a ciò che si ha trovato, e, purtroppo (perché sarebbe molto più facile per noi!), un computer non possiede quest'aspetto personale. Non abbiamo notato nel testo caratteristiche specifiche attribuibili all'uso del word processor. Forse l'autrice viene influenzata dalla facilità di corregere e cambiare il testo. Può sempre andare indietro a vedere il suo testo precedente in contesto. Noi abbiamo editato un pezzo del testo con molta facilità scegliendo delle parti determinate che ci piacevano e estraendole fuori per combinarle con delle altre parti. In questo caso la scelta del vocabolo è stata visuale più che mentale: vedere le parole in bianco e nero potrebbe influenzare la scelta e l'ordine delle parole dell'autrice.