"Orient-Express", versione E, p.2, r.53-61, r.68-75
Le morti e le assenze, o sparizioni, non hanno una / gradazione logica.d'importanza..Nessuno ci avverte di quali saranno / quelle che ci sradicano dal tran tran del tempo; dal cumulo sempre più / alto di noi stessi. Con un furto imprevisto ci viene sottratta l'immagine / del nostro corpo come è stato e una spinta violenta sbalza via dal / patrimonio del passato, piega di forza a capire che cos'è la vecchiaia, in / che cosa consiste il suo buio, quale perfido sortilegio sta per accadere: / un salto pauroso verso zone considerate remotissime, la terra dei / sopravvissuti. / [...] Era. / l'archivio dell'amicizia, cioè della giovinezza, cioè della vita. Nessuno ci / sta attento: all'improvviso questo archivio, affidato alla fallacità della / nostra durata, svanisce nel niente. Il nostro spessore, sedimentato in / decenni, se ne va. e si resta davanti a una lavagna sulla quale c'è da / segnare solo ciò che siamo un giorno per volta. E come in / un'aula dietro si forma un muro nudo e muto. Alle spalle, la profondità / dello spazio è perduta con qualcuno che c'era e non c'è più.